venerdì 28 settembre 2007

Sognare di Cadere

Sognare di cadere

Anche in questo caso il sogno andrebbe interpretato dapprima letteralmente, come un avvertimento di rischio reale di caduta nella vita di tutti i giorni, per esempio per una scala malferma che ci si è dimenticati di controllare, o una ringhiera divenuta poco sicura: soltanto se possiamo tranquillamente escludere un pericolo di questo genere, dobbiamo interpretare il sogno in senso simbolico.

In genere i sogni di caduta esprimono molti stati di angoscia legati alla paura: paura, ad esempio, di subire perdite finanziarie o di dovere affrontare pericoli e disgrazie, di “decadere” in senso sociale, di perdere la stima e dell’apprezzamento di una o più persone ( non a caso usiamo l’espressione “Come è caduto in basso!” ). Anche chi teme di non riuscire a mantenersi all’altezza di un certo compito, magari dopo aver ricevuto una promozione, può sognare di cadere, rappresentando così la scarsa stima che ha in se stesso.

Per una donna, specie se ha un forte senso morale, i sogni di caduta potrebbe essere l’immagine di una “caduta in tentazione ” e rappresentare così i propri sensi di colpa.

Altre volte la caduta con cui termina un volo piacevole deve intendersi come una delusione, un’ incertezza, oppure come una “caduta” di entusiasmo.

Il sogno di caduta per mancanza di equilibrio può indicare l’inizio di disturbi fisici come le vertigini, che hanno cause organiche da controllare. Sogni di questo genere ripetuti e frequenti possono indicare anche la possibilità di una perdita di equilibrio a livello psichico e quindi il pericolo di cadere in una nevrosi.

mercoledì 26 settembre 2007

Sognare di volare


I sogni di volo possono avere significati diversi a seconda del contesto, del tono emotivo, negativo o positivo, che accompagna l’esperienza in sogno e delle associazioni del sognatore.

Ecco alcune delle possibili interpretazioni:

- Il sogno di ”volare alto”, ”al di sopra degli altri”, o di “raggiungere la vetta” indica spesso ambizione, desiderio di dominare e di eccellere su gli altri . Questi desideri possono essere basati su reali capacità del sognatore, oppure su un’opinione di sé troppo elevata, su progetti grandiosi, privi di fondamento e di rapporto con la realtà .Cadere da luoghi elevati infatti , specie per chi è dotato di molta ambizione, può rappresentare l’avvertimento a non osare troppo, per non rischiare di farsi molto male. Diverso invece è il caso di chi soffre di senso di inferiorità e volando cerca di superare la scarsa stima di sé: in questo modo, infatti, egli può "elevarsi" al di sopra di tutti gli altri.

- I sogni di volare piacevolmente e spensieratamente possono indicare frequenti « voli » della fantasia di qualcuno che “non tiene i piedi sulla terra”, che ha “la testa tra le nuvole”, che indugia in fantasticherie e in castelli d’aria per sfuggire alla banalità di una esistenza che non lo soddisfa. Il ripetere frequentemente questo tipo di sogni, specialmente se volando ci si allontana molto dalla terra, si rimane lontano a lungo, o non si è capaci di tornare, indica una forte mancanza di realismo.

- Se il volo è invece il tentativo di sfuggire, in sogno, a figure minacciose o a qualche mostro terrificante, allora può indicare un vero e proprio desiderio di fuga da una situazione familiare, affettiva, o sociale che è fonte di angoscia e di disagio.

- In altri casi il volo può rappresentare un rifiuto delle difficoltà e delle sofferenze della vita e il desiderio di raggiungere un “altro mondo”, magari il Paradiso, dove non c’è posto per il dolore e la sofferenza.

- Il volo può anche indicare il desiderio del sognatore di guardare le cose da un altro punto di vista. più elevato o distante , che lo aiuti a liberarsi dalle vecchie abitudini e dei vari condizionamenti, nel tentativo di “prendere il volo” con le ”proprie ali”, per poter vivere in modo più soddisfacente . A volte questo desiderio di elevazione può avere un fondamento spirituale, può esprimere cioè il bisogno dello spirito di elevarsi verso il divino.

giovedì 20 settembre 2007

SOGNARE L'ACQUA

Sono sogni molto comuni, per esempio quando sogniamo di fare il bagno in un lago o di immergersi nel mare. Questi sogni possono indicare il desiderio di tornare nel grembo materno per ritrovare protezione dal mondo esterno , oppure per il desiderio di rinascere rinnovati ; oppure si possono intendere come il desiderio di immergersi nelle profondità dell'inconscio per capire meglio se stessi. Nuotare nella profondità del mare, infatti, oppure andare sotto terra o in cantina, si riferisce spesso al processo dell’analisi psicologica.
L'aspetto distruttivo dell'acqua è presente spesso nei sogni di inondazione, in cui il sognatore sente di essere sopraffatto da impulsi od emozioni che non riesce a controllare, dai quali rischia di venire "sommerso". A volte questi sogni si presentano quando si verificano dei cambiamenti importanti ( per esempio il passaggio dall’infanzia alla adolescenza ), o quando si avverte una improvvisa necessità di rinnovamento interiore. Se una persona ha paura e cerca di restare aggrappata al passato invece di favorire il cambiamento, rallenterà il suo processo di crescita interiore.

Le tempeste marine e le bufere possono anche indicare sentimenti di rabbia e di aggressività, così come acque placide e trasparenti indicano, in genere, tranquillità e serenità interiore.
Senza minimamente pretendere di esaurire l'argomento, segnalo alcuni giochi di parole che ricorrono in questi tipi di sogni molto più spesso di quanto si pensi: oltre a "restare a galla" ,"essere sommersi" (da qualche pensiero o dalle preoccupazioni), ricordo: "toccare il fondo", "nuotare controcorrente", "avere l'acqua alla gola", "gettare acqua sul fuoco", "navigare in cattive acque", " essere sulla cresta dell'onda", "essere in alto mare", "trovarsi in un mare di guai", " acqua passata", sentirsi percorrere da "ondate" di emozioni..

sabato 15 settembre 2007

SOGNI E IL MONDO CHIUSO

oggi anche molti psicoanalisti trovano discutibili alcuni punti delle teorie di Freud. Raramente infatti i sogni riguardano la soddisfazione dei desideri, come in parte originariamente teorizzato da Freud: essi possono aiutare a ricostruire alcuni processi intrapsichici più ampi, mettendo in luce aspetti endopsichici conflittuali o strutturali, e possono assumere un ruolo importante nella guida interiore del soggetto per la propria reintegrazione psichica.Io e da molti giorni sogno di essere in casa e di non trovare la porta,e da tanto che faccio fatica a trovare la porta e se la trovo ho paura di cosa c'è fuori.E dura per quelli come me con un'infanzia depressa a riuscire a trovare quella porta ma forse la paura e quella di aprirla.

mercoledì 12 settembre 2007

RIAPROPIARSI DELLA PROPIA FELICITA'

Essere gioiosi, felici, è la condizione naturale del nostro essere.
Come conseguenza del massiccio bombardamento di regole, convenzioni e indottrinamenti cui siamo quotidianamente sottoposti tale stato dell’essere inizia a venir meno sin dai primi anni di vita, mentre parallelamente si formano strati su strati di condizionamenti, pregiudizi e false credenze che impediscono alla nostra anima di respirare.

Noi abbiamo familiarità esclusivamente con la felicità e l’infelicità legate all’ego. Abbiamo perduto la capacità di godere della gioia naturale, appagante, stabile, che è parte integrante del nostro essere.
Conoscendo unicamente tale tipo di pseudo-felicità – una sorta di euforia, di eccitazione passeggera – l'uomo non può far altro che tentare di procurarsene in misura sempre maggiore. Ma questa felicità, oltre ad essere soltanto un sottoprodotto della vera gioia, è anche unita indissolubilmente al dolore: se la tua gioia dipende dall’approvazione degli altri, la loro disapprovazione ti renderà triste: sarai semplicemente un inerme burattino di cui gli altri tireranno i fili.
La chiave risiede nel rinunciare deliberatamente a tale genere di felicità legata all’ego per ritrovare, attraverso una profonda comprensione, la gioia che ci appartiene per diritto di nascita, quella indipendente dal giudizio altrui, e da cui soltanto la mancanza di consapevolezza ci separa.
Pur se ad uno sguardo disattento può apparire una scelta illogica, essendo l’unica forma di felicità da noi riconosciuta come tale, dovremmo compiere ogni sforzo per tentare di conseguire un atteggiamento di indifferenza al giudizio positivo degli altri (allo stesso tempo giungerà anche l’indifferenza al giudizio negativo). In seguito al raggiungimento dell’indifferenza al giudizio altrui, sorgerà di nuovo in noi la gioia naturale di cui è costituita la nostra essenza. Ponendo fine al continuo oscillare tra felicità ed infelicità egoica, proprio al centro, all’interrompersi delle oscillazioni, la vera gioia.
L’estasi è essere, è la nostra natura; per farla riappropriare del posto che le spetta dobbiamo comprendere di dover rinunciare alla “felicità” che conosciamo.

In analogia con quanto accade per l’apprendimento di qualsiasi altra abilità umana, per ottenere elevati livelli di tranquillità e gioia interiori dobbiamo osservare ed ispirarci agli individui più felici ed appagati della loro vita, e non ai più eruditi, o ai più potenti o ai più ricchi.

Gli avvenimenti esterni che hanno caratterizzato la parte della nostra vita vissuta fino a oggi, generando in noi una certa percentuale di dolore e frustrazioni, determineranno con ogni probabilità nella parte restante della nostra esistenza come individui la stessa percentuale di sofferenza e disagio.
Non è in nostro potere operare affinché si verifichino eventi esterni tutti a noi favorevoli: l’unica alternativa in nostro possesso è mettere in atto una graduale trasformazione interiore, per ottenere che ciò che accade fuori di noi possa influenzarci negativamente in misura sempre minore.

Gli stati d'animo di gioia e tranquillità che sperimentiamo nel raggiungere un particolare obiettivo, non sono determinati, come potrebbe sembrare ad un’analisi poco attenta, dal raggiungimento dell’obiettivo, ma dal placarsi della mente (al raggiungimento dell’obiettivo). Infatti, per un breve periodo, al conseguimento del risultato desiderato la mente si rilassa (non insegue nuove mete), prima di tornare nuovamente a generare ansie e tensioni in corsa verso il prossimo traguardo. E’ una mente calma che ci dona pace, non l'appagamento del desiderio in sé. Ed è, dunque, all'arrendersi della mente al nostro vero sé che dobbiamo puntare, non ad una realizzazione senza fine di desideri…
Il punto essenziale è: avere obiettivi genera ansia, non averne produce rilassamento. Il segreto consiste nel trasformare ogni obiettivo in preferenza, in modo che le sue caratteristiche ansiogene vengano neutralizzate. Gli obiettivi, pena frustrazioni e sofferenza psicologica, "devono" essere raggiunti. Le preferenze corrispondono a desideri che è piacevole veder realizzati, ma che non provocano sofferenza in caso contrario...

Una nuvola bianca non ha una strada propria, non resiste, non lotta, si lascia trasportare dal vento. Non va da nessuna parte, non ha destinazione, non ha un fine. Non riuscirai mai a deludere una nuvola bianca perché dovunque essa arrivi quella è la meta.
Quando tu hai un fine sei contro il Tutto, e sarai certamente frustrato, perché non si può vincere contro il Tutto. (Osho)

lunedì 10 settembre 2007

Lavoro interinale


Cos'è?

Cosa fanno le agenzie

Le agenzie di lavoro temporaneo cercano il lavoro al posto tuo. Telefonano alle aziende e cercano di vendere il loro prodotto, cioè tu. Un servizio che poi ti rivendono, facendolo pagare in diritti, orari, condizioni di lavoro e crescita professionale. Le maggiori società di lavoro interinale sono Obiettivo Lavoro, Manpower, Adecco, Ranstad, Metis e Worknet.

Tu sei il loro business

Tu sei il loro affare. Il tuo stipendio viene considerato a livello fiscale, spesa come costo per servizi, un bel risparmio per le imprese. Chi ti affitta risparmia sui costi amministrativi, sulla selezione e sulla formazione. Chi ti da in affitto ci guadagna. Prova a scoprire quanto costa un ora del tuo lavoro all’impresa che ti affitta e confronta la cifra oraria scritta sulla tua busta paga.
Le signorine delle agenzie interinali sono sempre ben vestite e sorridenti, così come i loro colleghi in giacca e cravatta. Si danno da fare per cercarti un lavoro ma sono assunti quasi sempre a tempo indeterminato.

Quando e perchè?

Chi l’ha creato

Il lavoro temporaneo è stato legalizzato dai sindacati Cgil, Cisl e Uil, e da un ministro di un governo di centrosinistra, Rifondazione e Democratici di Sinistra comprese. Era il 24 giugno 1997. Da quel giorno vendere, affittare e scambiare lavoratori, attività prima proibita, non è più un reato.
Nelle intenzioni l'interinale doveva servire a 'improvvise' e 'temporanee' esigenze produttive, per mansioni qualificate, e per far emergere il lavoro nero. Oggi si è generalizzato, viene utilizzato anche nel settore pubblico. Vengono eliminati anno dopo anno i limiti al suo utilizzo. Molte aziende hanno quote fisse di interinali.

Quanto?

Le statistiche

I rapporti di lavoro temporanei in Italia sono passati da meno di 100mila nel 1998 a 529mila nel 2001. Al primo posto in Italia c'è la provincia di Milano con oltre 115mila rapporti di lavoro nel 2001. Il settore fattura nel 2000 1.703.274.853,00 Euro. In Lombardia, in Lazio ed in Piemonte un terzo dei lavoratori interinali ha meno di 25 anni. Oltre i 49 anni gli assunti con contratto interinale sono l'1,9%.

Tu sei un Temp

Il primo colloquio

Lavoro interinale vuol dire 'lavorare a tempo'. Entri in un'agenzia, consegni il curriculum e fai un primo colloquio. Quando hanno un lavoro per te, ti chiamano e ti spiegano cosa andrai a fare, in quali orari e a che prezzo.

La firma del contratto

Sul contratto che firmi c’è già scritto quanti mesi/giorni lavorerai. Il motivo dell’assunzione interinale, il referente e l’azienda dove andrai a lavorare, il lavoro che farai, il periodo di prova e la durata, l’orario di lavoro, il riferimento al Contratto nazionale di lavoro (es. Commercio) dove sei inquadrato, il contratto integrativo dove c’è.
La durata del periodo di prova. Okkio, c’è una parte che riguarda i tuoi dati personali. Loro li usano per calcolare, fare statistiche, ‘razionalizzare’. Le banche dati sono un business. Se non puoi evitare di lavorare almeno salva i tuoi dati personali. Quando ti assumono devi portare: Libretto di lavoro (se non ce l’hai vai a farlo al centro per l’impiego della tua città) Codice Fiscale Certificato di residenza o autocertificazione

Disciplina

Sei tenuto a rispettare le norme previste dai Contratto nazionale di riferimento e della legge 196/97 (meglio farsela dare dall’agenzia) Orari, compiti e riservatezza sull’azienda che ti affitta devono essere osservati se no rischi: ammonizioni, multa di 4 ore di lavoro, sospensione cautelare nei casi di particolare gravità.

Licenziamento

Ti possono licenziare se rimani assente ingiustificato per tre giorni consecutivi o 5 nel corso dell’anno solare. Il licenziamento deve essere scritto e tu puoi controbattere entro 5 giorni. Possono licenziarti per giusta causa (Statuto dei Lavoratori) o per giustificato motivo con preavviso in caso di notevole mancanza nel rispettare il contratto, o da ragioni produttive e di organizzazione del lavoro. Cioè possono licenziarti sempre.

La temp Busta paga

Hai diritto a uno stipendio non inferiore a quello dei dipendenti dell’impresa che ti ha affittato. La tua busta paga è in realtà un prospetto. Non ti vengono pagate ogni mese le parti riguardanti: Ferie maturate, festività Soppresse, 13ma e 14ma maturata, Liquidazione. I calcoli di questi soldi si ottengono: 13ma= (stipendio lordo: divisore orario mensile)x 0.833 i soldi che ti devono x ferie e permessi= ore annue che ti spettano/(divisore orario del Contratto nazionalex12) x ore lavorate + ore dovute Le cifre che escono dai calcoli sopra descritti ti vengono date o a fine missione o a scadenze decise dall’azienda che ti utilizza.

Ferie

Tu hai diritto alle ferie in caso di missioni superiori a 6 mesi, compatibilmente con le esigenze delle imprese che ti hanno affitato. Le maturi comunque ogni mese ma le puoi effettivamente fare solo se l’azienda te lo permette.

Malattia

Entro 24 ore devi avvisare l’agenzia interinale che sei malato. Entro 3 giorni devi spedire il certificato medico all’agenzia. Okkio devi stare a casa dalle 10 alle 12 e dalle 17 alle 19. Se c’è un controllo e non ti fai trovare a quell’ora devi presentarti in agenzia. Se durante la malattia cambi domicilio devi avvertire l’agenzia. I primi tre giorni te li pagano al 100%.

Infortunio

Se ti fai male sul lavoro, esiste la possibilità di ricevere un’indennità anche se il periodo della missione nel frattempo è concluso.

Il costo contrattuale

Ogni volta che ti assumono, cioè ogni volta che tu firmi un contratto devi pagare a Cgil Cisl e Uil una quota di costo contrattuale. Se firmi la delega con cui gli dai il 1% del tuo stipendio ogni mese, paghi solo 3 euro se no, ogni volta che vieni mandato in 'missione' devi regalargli 6 Euro.

Chi sei? Cosa fai?

Le tue mansioni sono divise in tre fasce. Nessun riferimento a titoli di studio e precedenti esperienze. Il gruppo A è fatto di dirigenti. Il gruppo B è fatto da impiegati e operai specializzati. Il gruppo C comprende tutti quelli che eseguono il lavoro sotto la guida ed il controllo di altri. Ti possono riconfermare al max per 4 volte e non oltre i 24 mesi. Se ti riconfermano te lo devono dire almeno due giorni prima.

Fai il confronto

La legge dice che tu hai gli stessi diritti e gli stessi doveri dei lavoratori del tuo settore. In teoria il tuo contratto dovrebbe essere quello dei 'lavoratori indeterminati'. Prova a farti dare una loro busta paga e poi fai il confronto con la tua. Oppure chiedi ad un lavoratore a tempo indeterminato quali sono i suoi diritti.

La tua situazione

Inizi a lavorare per l'azienda Pippo ma non sei un suo dipendente. 'Sei assunto dall'Adescopower', ti senti rispondere. Noi che c'entriamo?', ti dicono. Tu sei lì per pochi mesi. E' già tanto che lavori con tutta la disoccupazione che c’è in giro, non vorrai mica chiedere anche delle ferie, o dei permessi, non è vero? Non vorrai mica rompere i coglioni, eh?

In caso di problemi

Se hai un problema sul lavoro. Se ti licenziano prima del termine. Se hai uno scazzo. Non puoi rivolgerti al tribunale. C'è il tentativo obbligatorio di conciliazione. I sindacati e le imprese hanno delle Commissioni, dei Collegi che se ne occupano. Non puoi nemmeno chiamare un avvocato di tua fiducia. Ti devi affidare alle cure di Cgil Cisl e Uil.

Diritto allo studio

Se sei uno studente informati sul contratto della categoria alla quale appartieni. Hai diritto a dei permessi per studiare e per dare gli esami ma non sono quasi mai pagati. Se partecipi alla formazione, (Formatemp) il tuo orario lievita. Ma non puoi lavorare più di 48 ore la settimana o 9 ore giornaliere.

Il Temp delegato

Puoi eleggere un tuo delegato solo se siete oltre 30 lavoratori temps assunti per più di tre mesi. Altrimenti chi tratta dei tuoi orari, delle tue ferie, dei tuoi soldi, non è un temps. E' un funzionario di Cgil Cisl e Uil. Sono sempre loro le uniche organizzazioni sindacali che possono presentare le liste in caso di elezioni di un delegato. E loro fanno i controlli sulle schede. Il temp delegato dura per due anni.

Temp Assemblee

Solo nel caso che siete più di 30 temps potete eleggere un vostro delegato, che viene nominato da Cgil Cisl e Uil. Ma non può intervenire sul posto di lavoro. Può solo chiedere spiegazioni alle imprese temporanee. Il tempo per le assemblee è di minimo 2 ore l’anno o sul posto di lavoro, o nella sede dell’agenzia interinale e possono richiederla solo i sindacati.

La Temp Salute

Informati se agenzia interinale e impresa che ti affitta, applicano la legge 626 sul diritto alla salute. Nel caso di lavori pericolosi le agenzie ti devono consegnare un riassunto degli obblighi per visite mediche e rischi alla salute. Restano validi i 15 minuti di pausa ogni due ore sul pc.

Disponibilità

Se rimani a disposizione dell’azienda puoi percepire una indennità mensile di disponibilità di 516 Euro. Non puoi svolgere attività per altre agenzie, devi essere disponibile a partecipare a programmi formativi. Devi essere reperibile durante l’orario di lavoro dell’agenzia e devi presentarti entro 12 ore dalla chiamata. In disponibilità non maturi ferie, permessi 13ma e 14ma.

Gli altri

Cgil Cisl e Uil hanno firmato il contratto nazionale per gli interinali. Sono d'accordo a non modificarne le norme. Hanno un atteggiamento 'partecipativo' nei confronti delle imprese che si impegnano a comunicare contratti di fornitura superiori ai 30 lavoratori temporanei.
I sindacati di categoria sono la Nidil Cgil, la Alai Cisl e la Cpo Uil.
I sindacati e le imprese insieme, hanno creato Ebitemp che cura l'apertura di sportelli sul territorio, le commissioni di conciliazione, e che ti paga nel caso tu sia vittima di un infortunio sul lavoro. I soldi in questo caso sono limitati nel tempo. Puoi anche chiedere un finanziamento a Ebitemp. Ma solo in determinati casi. I limiti e le cifre li decidono loro.

PS. Questo è il riassunto del contratto interinale firmato da cgil cisl e uil; un manuale di autodifesa da stampare e diffondere. A cura di www.chainworkers.org

sabato 8 settembre 2007

Un mio sogno

Vi racconto un mio sogno recente che per me ha un grande significato questo e l’inizio del sogno. allora sono nella mia casa dove vivevo quando ero piccolo e mi trovo nela sala vicino a me c’è mia madre,poi a un certo punto sento un rumore che viene dalla porta d’ingresso di casa,mi avvicino e vedo che la porta si muove come se qualcuno stesse per entare,io sento dentro di me una paura fortissima cerco di guardare dallo spioncino ma non vedo nulla poi a d’un tratto vedo che qualcosa passa sotto la porta e vedo un omino verde alto 6 centimetri e io allora lo schiaccio e lo uccido poi sentendomi tranquillo ritorno nella sala ma mentre sono seduto nel silenzio sento una voce che viene sempre da dietro quella porta e questa volta la porta trema tutta guardo dinuovo dallo spioncino e vedo tipo un mostro qualcosa di oribille che cerca di sforzare la porta io nel fratempo sono spaventatissimo lui riesce a entrare e quando lo vedo di fronte a me mi accorgo che e alto quanto me e che e una persona umana,lui mi prende per l’orecchio mi porta fuori da quella casa e mentre cammino con lui che mi tiene stretto per il polso io penso a come fuggire da questa persona e in quel momento c’è una signora che gli chiede un informazione a lui, io ne aproffitto della situazione e scappo via e cerco un punto nasconto nella mia citta per non farmi trovare.Qui finisce il sogno io di sogni ne faccio tantissimi soprattutto quando cerco di capire me stesso,questo sogno per me e molto bello perche rapresenta un po la mia vita non vi sto a spiegare precisamente il significa perche penso che alcuni di voi riescono a capirlo e vi sarei grato di lasciare un commento.Oppure anche un vostro sogno.

LUCA

venerdì 7 settembre 2007

Molto interessante

IL MARE SECCO

Anna Giulia Caputi


Il mare è uno dei quattro primi elementi che hanno costituito la natura, la realtà oggettiva, e perciò rappresenta un archetipo significativo della creazione. In quanto tale, assume in sé l’ambiguità tipica degli archetipi che si esprime in positività o negatività. Quale grande massa vitale il mare è correlato psicologicamente al liquido amniotico, sostanza embrionale che parimenti può dare vita o produrre una ovulazione autodistruttiva. E come il mare si unisce al cielo laggiù sulla linea dell’orizzonte, così qui si fonde il personale con il collettivo, l’individuale con l’universale, il reale con lo spirituale. Ciò che sollecita la linea dell’orizzonte è la domanda sul mistero dell’esistenza, un interrogativo come quello legato al momento della nascita in cui c’è la possibilità di vita e di morte, di pieno e vuoto, del già conosciuto e dell’ignoto, del fermo e del divenire.

Il processo della nascita è un momento affascinante, è l’atto creativo per eccellenza; l’espulsione del proprio figlio è però accompagnata da mille emozioni: incredulità, meraviglia, insicurezza, gioia, tristezza, nostalgia di un qualcosa e percezione di essere soggetto e oggetto nel gioco eterno della Vita. La potenzialità negativa della natura si riflette proprio nel liquido amniotico qualora la gestazione sia vissuta con problematiche psicologiche molto forti. E’ facile costruire una metafora: come il mare diventa minaccioso e in alcuni punti va in secca, anche lo spazio fetale può non essere in condizioni di cullare e alimentare a sufficienza quel seme che ha preso vita. Così il liquido amniotico, quale fonte di vita e simbolicamente particella di mare, diventa burrascoso o secco. Le cause possono essere infinite e sono chiaramente legate al vissuto della donna quali immaturità personale, rapporto anaffettivo con la propria madre, egocentrismo psichico e fisico, insoddisfazione di coppia, un senso di morte interiore che distrugge tutto ciò che ha significato di vita, come nella depressione sadomasochista. Chi pagherà questa condizione è senza dubbio il nuovo nato perché la madre ha comunque già fatto la sua scelta, responsabilmente o irresponsabilmente, e perciò è su di lui ignaro che si scaricano gli effetti psicologici più disparati. Certo, rettifiche si possono comunque fare durante lo sviluppo, qualora madre e figlio abbiano la consapevolezza del proprio vissuto e la coscienza di elaborarlo.

Dare vita non è affatto semplice, non è un mero fatto biologico; è una metamorfosi perché dovrebbe rappresentare il raggiungimento della genitalità di cui parla Freud. Ma gli incastri psicologici dello sviluppo umano inficiano spesso tale evento. Dare vita è comunque un diminuire qualcosa della parte egoica del proprio Io per un atto creativo che impegnerà tutta la vita, perciò il momento della gestazione è significativo in quanto il suo substrato psichico decide a priori l’avvenire della madre e del nascituro, la cui relazione mutilante può coscientemente o inconsciamente condizionare lo sviluppo dei rapporti affettivi, eterosessuali e sociali. Molte, infatti, sono le madri che per tali meccanismi raffreddano gli slanci vitali dei propri figli, che si dichiarano deluse e sfruttate, che stringono i figli in una morsa di ricatto affettivo. Melaine Klein asserisce che l’angoscia di morte può essere percepita dal bambino fin dalla sua consistenza in feto perché si trova in balia di forze potenziali, sia in senso positivo che negativo. di colei che lo contiene. E’ la madre che comunque decide per lui la vita o la morte, questa è una situazione precaria per eccellenza: basta un attimo di crisi perché la vita stessa di quel feto sia esposta pericolosamente A volte nella terapia del profondo quell’angoscia legata e fissata ad un attimo distruttivo della propria madre emerge con tutta la sua irruenza. Il danno peggiore è rappresentato dalla paranoia, meccanismo psichico che non darà mai più respiro e che porrà a rischio la vita stessa di quell’individuo perché quel senso di persecuzione è nato con lui, vive in lui a ragione proprio dei primi segnali affettivi ricevuti. L’intimità negata diventa anaffettività nelle sue varie espressioni, quali idealizzazione, dipendenza estrema, ironia pietosa ma giustificante, psicosomatizzazione. affermazione onnipotente, ecc. L’altro genitore non è fuori da questa tematica perché comunque egli ha colluso con la figura materna rispetto alla genitorialità ed è perciò egualmente responsabile.

La dinamica della vita implica sempre la relazione con l’Altro: l’Altro rappresenta il proprio Sé e l’esterno. La difficoltà nell’entrare in comunicazione è quindi il vissuto di distanza tra l’Io e il Sé, quella distanza necessaria per non sentire la propria dissonanza o non dare nuovamente ad un’altra persona quel potere di vita o di morte, perché amare è comunque un esporsi al rischio.

Si è fissata infatti un’immagine interiore non più tanto legata alla figura materna quanto ad un valore archetipico dell’inconscio collettivo rispetto al femminile. Spesso infatti in terapia alcuni pazienti manifestano un tormento o un istinto di morte che va al di là del vissuto reale cosciente, producendo oniricamente simboli archetipici che riportano alla Grande Madre. Con il suo significato contenitivo anche il mare rappresenta la Grande Madre, il cui abbraccio può essere vitale o negativo.

Un rischio significativo è che quei meccanismi materni che hanno agito da imprinting come un sottile veleno vengano, in modo inconscio, a far parte della personalità del figlio manifestandosi al momento opportuno. Rompere questo meccanismo è però possibile, perché ognuno di noi vive un istante in cui qualcosa sollecita la domanda sul proprio significato esistenziale: perciò nessuno ha giustificazioni rispetto alla qualità della propria vita. E’ qui che si stabilisce la responsabilità individuale che pone l’ineluttabilità di una riflessione interiore, la necessità dell’arresto per interrompere i circoli viziosi e sadomasochisti. Ad ogni essere umano è data, infatti, la possibilità di intravedere almeno una volta nella vita una traccia verso cui dirigersi per riappropriarsi del proprio Sé. Ma individuarsi costa, vuol dire trovare la capacità di affrontare l’esistenza reinterpretando il proprio vissuto con occhi nuovi alla ricerca del senso profondo perché, come afferma Jung, certi travagli hanno comunque un ermeneutica dinamica anche quando, e soprattutto, eventi improvvisi ci colgono impreparati. La spinta propulsiva non è una dote innata ma è conquista, è l’aver cercato il filo di Arianna attraverso i labirinti psichici complicati e bui; è esporsi al rischio che non garantisce l’esito positivo; é continuare la domanda e la ricerca della risposta.

Molti fra coloro che sono stati i più danneggiati, fisicamente o psicologicamente, evitano la terapia o la deridono o tentano disperatamente di fermare l’analisi a dispetto dei sintomi manifesti. Tutta questa resistenza è facile da comprendere perché bisogna distruggere prima di ricostruire. Il confronto con la propria parte deprivata (l'Ombra) è obbligato. Il contenimento terapeutico può consentire quella protezione necessaria per guardare finalmente quell’angoscia legata al rifiuto originario, il proprio vuoto interiore; quel vuoto che riporta al bambino interiorizzato, al bambino in lotta per la propria vita in quel mare tempestoso e secco; al bambino negato che ha chiuso in sé la capacità di donarsi e di donare.

La coscienza del dolore è fondamentale. Il superamento parte proprio dall’accettazione della sofferenza, della conflittualità: il mettere l’alt ad un vissuto in cui si riconosce che l’Io non è alimentato dall’interno ma trova surrogati esterni di copertura. Il punto di rottura può coincidere con un atto creativo: la nascita del Sé. Dietro ogni patologia psicologica agisce un senso di colpa reale o immaginario, invischiato in un sentimento d’amore. Colpa e amore rappresentano dimensioni endopsichiche in cui il Sé è scisso. E’ il senso di colpa che nel mistero dell’Alterità fa vivere il dramma dell’abbandono che in sintesi rappresenta l’abbandono di se stessi ed è quindi un’autoaccusa, un tradimento, il fallimento rispetto al proprio impegno esistenziale. Il giocare intorno alle responsabilità altrui, per quanto oggettive, è tentare di rendere sordo quel peccato che chiede il silenzio interiore; la proiezione della colpa all’esterno è comunque sinonimo di ambiguità, di inganno, di calunnia e. soprattutto, giustificazione dell’arresto. Non a caso nella depressione c’è una mancanza di autostima. Il meccanismo psicologico correlato ad essa è il senso d’indegnità da cui l’incapacità di amare se stessi e gli altri. La colpa però rimane soffocata e continua la coazione nevrotica. Il rifiuto all’amore è rifiuto alla vita, vuoi dire non aver staccato il cordone ombelicale, continuare a responsabilizzare la madre totalmente rispetto alla degradazione del proprio Io. Ciò che ne deriva è un groviglio in cui la psiche gira a vuoto nella paura di affrontare la propria verità, ma negare il problema impedisce “1’autoresponsabilità”.

L’Ombra contiene anche il senso di colpa dovuto ad emozioni personali vissute, per cui la proiezione dell’Ombra sull’ambiente circostante continua il processo di colpa in modo più determinante perché mentre i primi sentimenti, quelli del bambino relativi alla propria madre, erano genuini e autentici, i secondi, in quanto proiettati, sono ingannevoli.

Il male fa parte del nostro inconscio al pari del bene. Ma solo chi è consapevole della sua esistenza può reagire ad esso e stabilire un momento di vera rottura iniziando un processo di individuazione alla ricerca dell’equilibrio dei contrari; nell’altra condizione invece continuerà in eterno il bluff ricattatorio. Certe lacerazioni sono indispensabili per crescere ed è proprio l’atto di umiltà che consente il contatto necessario con ciò che si ritiene essere la propria indegnità interiore. anche perché tutto ciò che è represso prima o poi trova il canale per esprimersi con violenza: chi ne viene coinvolto denuncia a sua volta un meccanismo di colpa. La complementarietà che lega due persone nel rapporto sadomasochista è significativa infatti di una proiezione reciproca pericolosa. Attraversare consapevolmente la propria dimensione negativa vuol dire aprire coscientemente la propria individualità fermando il meccanismo di cecità e di sordità tipico della razionalizzazione e della negazione, meccanismi che denunciano una paura di guardarsi allo specchio della propria anima, un attacco al proprio inconscio la cui domanda e la cui verità vengono forzatamente sepolte.

E’ proprio la percezione dell’arresto un segnale che suggerisce l’analisi, un’azione che permette di scendere nei sotterranei della propria anima per un viaggio interiore. L’ineluttabilità degli avvenimenti umani spinge infatti verso un viaggio personale molto di più dei successi. Essi diventano metri di misura della nostra sincerità e forza interiore. Quante persone si giustificano nella loro “frustrazione di nullità” (1) attivando meccanismi psicologici in cui altri ignari cadono.

L’inaccettabilità della propria colpa, del tradimento fatto a se stessi e agli altri, fa vivere però come marionette, perché la mancanza di dialogo interiore rende tutto buio. Qui non ci sono domande e risposte, non c’è ricerca perché l’Altro, la parte oscura, rimane in silenzio e impregna la realtà stravolgendo i contorni. Tutto ciò non risparmia il tormento interiore.

Analiticamente quel buio viene affrontato nella dinamica regressiva alla ricerca di una dimensione che liberi energia; rabbia e dolore scemano, le ferite dell’anima che continuano a colpire il proprio bambino interno vengono rnan mano curate dalla parte adulta crescente, l’incomunicabilità dei propri vissuti più profondi diventa domanda perché proprio la sofferenza umile è ricerca e domanda. Il ritorno alla madre significa ritornare alla matrice originaria da cui prendere vigore, pure se il mondo delle Madri porta anche il pericolo della totale inflazione dell’inconscio giacché il suo valore archetipico crea sempre una dimensione inquietante. Il mare secco dell’embrione può avere una storia generazionale che si ripete fino a che qualcuno non spezza questa coazione triste con coraggio e rispetto di sé. La ferita interna è una condizione umana anch’essa archetipica che però può portare al raggiungimento dell’illuminazione, a prendere in esame la propria vita alla ricerca anche della propria colpa. Il momento di arresto nel dolore e nell’angoscia rappresenta l’opportunità creativa data dall’inconscio e quindi la possibilità di apertura alla trasformazione.

Lo stesso Freud rifletteva quanto l’atto creativo del proprio Io fosse in stretto rapporto con la sofferenza: in una lettera a Fliess, Freud (1887-1904, pag.441) confessava all’amico di aver vinto la depressione con l’aiuto di un particolare regime intellettuale: il demone che lo divorava esigeva il sacrificio di ogni altra attività. L’interesse per la psiche era diventato il suo tiranno, ma anche il solo possibile aiuto... ‘...questa è la croce che devo portare e sa il cielo quanto la schiena mi si pieghi (2). Il terapeuta del profondo rappresenta l’intermediario tra l’lo e l’inconscio, è colui che ha già attraversato l’oscurità della psiche, ha già lottato con le forze antagoniste dell’esistenza, si è posto e continua a porsi domande, ed elabora risposte nel divenire evolutivo della propria esistenza che non risparmia nessuno ma chiede continuamente prove ed energia.

La vita a volte impone anche dei compromessi, il compromesso dell’esistenza come lo chiama Carotenuto. ma paradossalmente alcuni di questi rispondono ad un’intima necessità per il cammino verso la propria libertà. Il loro significato qui non è negativo ma dinamico. Spesso sulla nostra strada incrociamo qualcosa che mette in discussione il nostro senso morale, la nostra integrità razionale e tutto ciò spaventa, fa paura perché rappresenta la diversità, quella diversità in cui si è soli. Molti grandi personaggi della letteratura e dell’arte hanno vissuto conflittualità fortissime, si sono calati nella “Forza Oscura” (3) accettando poi compromessi significativi con se stessi, ma proprio nel continuo tentativo di equilibrare le parti distruttive con quelle creative, così che hanno prodotto capolavori che parlano dell’anima. Il compromesso esistenziale non genera il senso di colpa prima accennato perché qui c’è un individuo “in cammino” fra sentieri tortuosi che è cosciente della strada fatta e degli errori di percorso in cui è inciampato, ma che cerca di rettificare il passo alla ricerca di...

Mediare il passato con il presente può essere difficile ma l’impegno a superare comunque le avversità rettificando ciò che è possibile e la capacità di viverle come spinta propulsiva del proprio essere esistenziale, in contrapposizione al falso Sé, fa di quell’essere umano “colui che è stato chiamato”. Quel richiamo può avere momenti di infinita tristezza, di cedimento, di sbarellamento, ma non si fermerà mai più! Il falso Sé rappresenta tutto ciò che non vogliamo dirci, tutto quello che tentiamo di sopprimere perché fa male, tutto quello che sconvolge il nostro livello emozionale profondo. Ma soltanto quando l’inconscio viene in superficie, analiticamente parlando, può emergere la propria libertà, anche se inizialmente si è deboli rispetto a quanto si è- visto e a quanto si è sofferto.

Il prof. Rosario Assunto (figura tipica del Vecchio Saggio che ricordo con molto affetto durante i miei studi universitari di filosofia), correlando il pensiero di Schelling con quello di Jung, afferma che l’uomo è insieme natura e libertà, necessità e libertà. Se l’uomo pone tutto sotto la legge della natura e della necessità in senso freudiano, cioè l’esigenza di gratificazioni libidiche, non sarà mai libero perché la potenzialità energetica che rappresenta la libertà interiore non verrebbe espressa: necessità e libertà sono condizioni contrapposte e complementari e come tali possono creare l’equilibrio dell’essere. La libertà interiore, non scevra da condizionamenti del reale, è quindi la meta da raggiungere, è la possibilità di nuotare nelle acque di superficie e profonde di quel mare che può cullare finalmente, legando passato, presente e trasportando in un futuro ignoto ma eccitante e perciò dinamico. La vita vera ha sempre uno sguardo prospettico. Nel primo vagito.., nella propria interiorità...

Guardando il mare. laggiù. al di là della linea dell’orizzonte... c’è il futuro dell’esistenza!

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SMS GRATIS DA INTERNET

Inviare SMS gratis da internet


Diversi anni fa era possibile inviare SMS gratuitamente da molti siti ed in grandi quantità, pian piano sfortunatamente simili servizi sono scomparsi ma non completamente. Gli SMS gratuiti tramite web al giorno d' oggi non sono un' illusione, ci sono alcuni siti che offrono ancora un simile servizio. Io uso spesso il sito della vodafone per inviarli, ben 10 al giorno ma solo verso i clienti di quel gestore, inoltre si possono anche inviare MMS sempre gratuitamente ma in tutti i casi per poter usufruire di simili servizi bisogna avere una SIM vodafone e registrarsi nel sito.



Per inviare SMS gratuiti verso altri gestori mi reco nel sito dell' ENEL dove anche li bisogna registrarsi, per farlo è necessario specificare il proprio numero di contratto della luce, quindi solo account per ogni casa. Inoltre, come se non bastasse, è possibile inviare un SMS al giorno ed un massimo di 5 mensili, i caratteri disponibili sono solo 110.

Su TELE 2 è possibile inviare fino a 10 SMS al giorno senza spendere soldi ma per farlo bisogna usare delle "pepite" che si guadagnano rispondendo e proponendo sondaggi, inviando barzellette o particolari cartoline elettroniche e vincendo dei particolari concorsi a premi. In questo caso non si parla quindi di SMS gratuiti ma quasi. Premetto che non ho mai provato questo servizio ma dovrebbe funzionare.

Ovviamente se qualcuno è a conoscenza di altri siti che permettono l' invio di SMS gratis è pregato di segnalarlo lasciando un commento in modo da aiutare tutti coloro che cercando nei motori di ricerca "inviare sms gratuitamente" e simili, giungeranno in questa pagina.
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orchidea
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Sogni, o meglio incubi..?

Tre giorni fa ho sognato che mia madre preparava un bel lettone,tutto sfarzoso, ed era per me perchè li sopra quella sera ci dovevo morire,il giorno dopo ho sognato che persone volevano uccidere la mia famiglia,e ho visto mia madre morta,poi la sera dopo,cioè ieri, ho sognato che mio fratello voleva amazzare il mio gatto,e io ero disperata! Ma perchè sogno tutti questi morti,me compresa??

Ulteriori dettagli

2 mesi fa
Ma alla sera mangio leggero e odio i film horror, diciamo che la mia morte non mi spaventava, quella di mia madre mi ha messo un po paura perchè poi volevano amazzare tutti, ma che mi volevano uccidere il gatto ero disperata sul sogno,nella vita reale voglio un bene dell'anima al mio gatto,non posso nemmeno pensare di perderlo.

2 mesi fa - 12 risposte - Segnala un abuso
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liuk1900
S

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Intanto questi sogni nell'ordine in cui l'hai fatti sono molto belli sembra un libro aperto.Penso che il primo voglia dire che tu ti sei resa conto che tua madre inconciamente ti vuole ancora bambina ti stai rendendo conto che tu ti vuoi differenziare dalla storia famigliare ma che tu desidere una separazione un tuo modo di vivere e quindi e come se tua madre ti dice stai con me in casa nella nostra casa dove solo la morte ci puio essere la morte intesa come chiusura verso il mondo.poi il secondo sogno penso la parte piu bella per tè tu tirendi cono di questo e allora vuoi disacrare la storia chiusa di tua madre e quindi sogni che altre persone l'amazzano(ricorda non voglio dire che la colpa e di tua madre e che questi sono sogni che facciamo in molti sogni che riguardano la nostra storia di famiglia di chiusura verso il mondo dove noi viviamo in un mondo chiuso,ma che come in questo tuo sogno tu ti rendi conto di questo.)poi il terzo sogno
e un po difficile da descrivere perche bisognerebbe capire cosa per tè e il gatto.cmq il gatto e un'animale autonomo e una'animale che si cura da solo a una sua indipendenza.Quindi anche questo e un po come il primo sogno solo che tu invece che tua madre metti tuo fratello ma cmq il succo e sempre quello.Penso che questi tuoi sogni sono molto belli e pieni di significato,e sembra benissimo che tu sappia già il loro significato.ciao

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Grazie a tutti.

giovedì 6 settembre 2007

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Vi e mai sucesso di sentirvi vuoti,di sentire che dentro si è infelici,e che si sente il bisogno di cambiare?

Ma di non sapere come.ebbene io mi sento come in gabbia ho 27 anni e vivo con mio fratello e i miei genitori,ma se penso a quello che ho fatto finora mi rendo conto di non vivere veramente la mia vita.Vorrei essere felice e trovare quello che fa per me,vorrei capire di piu,vorrei non sentirmi bloccato da qualcosa che non conosco.vorrei uscire dalla gabbia che mi sono costruito e che mi hanno costruito,ma il fatto che non riesco a trovare i strumenti che servono chissa se tra di voi c'è chi vive un'esperienza simile?



Ebbene
nel momento in cui ognuno di noi comincia a pensare al proprio salto nel buio è probabile che si senta insicuro e dubbioso e, quindi, vada alla ricerca di consensi.
Comincia a parlare di ciò che gli sta passando per la testa con amici o parenti. Sono convinto che una delle primissime domande che ci vengono poste sia: "Ma perchè vuoi farlo?". Questo di sicuro ci mette in crisi, mette in dubbio quelle motivazioni che stavamo assimilando e ci fa fare un passo indietro, cominciamo noi stessi a dubitare.
Probabilmente le persone fanno quella domanda perchè effettivamente è la prima cosa che viene in mente, cosa ti spinge a cambiare la vita?
Un modo per esorcizzare questa fatidica domanda c'è e si basa sulla convinzione che noi, che stiamo prendendo atto delle nostre motivazioni per il salto, non abbiamo lo stesso modo di pensare di chi invece sta bene con se stesso e con la propria vita. Noi abbiamo maturato la risposta al nostro disagio interiore e siamo pronti a metterci in discussione pur di superarlo. Invece chi sta bene con se stesso, realmente o apparentemente, non potrà mai capire a fondo il nostro punto di vista.
Ebbene, il modo per esorcizzare la domanda "Perchè vuoi farlo?" è rispondere "Perchè no?".
Questa frase testimonia il nostro stato d'animo, la nostra apertura al futuro, che è nostro e non dei preconcetti o delle convinzioni che ci trasmette la società. Noi siamo pronti a mollare ciò che abbiamo, tra ansie e paure, ma convinti che il salto ci darà una nuova vita, un nuovo modo di essere, probabilmente migliore di quello attuale.
Perciò, perchè non farlo?

il post dei sogni.inserite i vostri sogni e io ho qualcun'altro interpreteremo il sogno

autore osho.la consapevolezza

Non confondere mai l'intelletto con l'intelligenza: sono poli opposti.
L'intelletto appartiene alla testa; ti viene insegnato da altri, ti viene imposto.
Devi coltivarlo. È una cosa presa a prestito, una cosa estranea; non è innato.
Invece l'intelligenza è innata. È il tuo stesso essere, la tua stessa natura.
È la luce della consapevolezza che rende le cose preziose e straordinarie.
E allora le piccole cose non sono più piccole.
Quando un uomo, con attenzione, sensibilità e amore tocca un comune sassolino sulla spiaggia, quel sasso diventa un kohinoor.
E se tu tocchi un kohinoor in stato di inconsapevolezza, diventerà una comune pietra o nemmeno quella.
La tua vita avrà tanta profondità e significato quanta sarà la tua consapevolezza.
La gente si chiede, in tutto il mondo: "Qual è il significato della vita?". Per forza il significato si è perso, perché avete smarrito lo strumento per trovare il significato; e lo strumento è la consapevolezza.

Aforismo di osho. cosa ne pensate?

Non hai più tempo per decidere se percorrere o no la strada che ti trovi davanti.
Devi buttarti, proprio adesso, è la strada stessa a chiedertelo.
Ascolta la pianta dei tuoi piedi che calpesta il terreno piuttosto che i castelli in aria creati dalla mente. Agendo con consapevolezza ti espandi.

INTERPRETAZIONE DEI SOGNI

Chi di voi sa veramente il significato di quello che sognate?non tutti riescono a capire il perche di certi sogni addiritura c'è chi pensa che vengano bene per giocare a lotto,oppure quando si fa un sogno brutto si pensa che sia per quello che si e mangiato insomma ci sono molte persone che ignorano e faccendo cosi ignorano anche se stessi e ignorano quello che veramente nasce da dentro perche non c'è niente di piu reale quanto i sogni.Io studio psicologia e ho letto moltissimi libri di filosofi e psisoanalisti e credo molto nella psicoanalisi e odio la psichiatria e alla gente che pensa che prendendo una pastiglia si puo far passare la depressione o altre problematiche di vita. ho capito molto di me stesso ma ho ancora molte cose da migliorare, e quindi ho anche capito come ascoltare se stessi tramite i nostri sogni.Ho creato questo blog perche sono molto interessato a condividere le mie esperienze e anche le vostre,per esperienze intendo esperienze di vita e ognuno di noi vive paure che nascondiamo e non mostriamo a nessuno,ogni giorno indossiamo tante maschere una per lavorare una con gli amici un'altra con la famiglia,abbiamo perso il contatto con noi stessi chi e fortunato a qualche amico a cui ci si puo confidare senza il timore di giudizio.perche siamo tutti pronti a giudicare,ma incapaci di vedere come siamo. perche e piu semplice giudicare altri che se stessi.